Questione di feeling
Mi capita di spesso di fermarmi a pensare su questa possibilità e ogni volta arrivo alla stessa conclusione: siamo stati creati con una tale perfezione da esseri immuni perfino da questo che sarebbe stato sicuramente motivo di ulteriori contrasti con la società.
Sono una grande sostenitrice del “pensiero privato”, credo fermamente che ciascuno di noi deve tracciare dentro di se il perimetro per uno spazio a cui nessun altro possa mai accedere. Uno spazio segreto, un armadio con scheletri e non, un baule con lucchetto annesso e una chiave sempre nella nostra tasca. Ogni giorno la mia mente è un fiorire di pensieri di ogni tipo,belli, brutti,divertenti,ridicoli, erotici e sconci e ogni persona che entra o solo attraversa le mie giornate lascia una traccia che io costantemente accompagno con un mio pensiero. Passeggio per strada e non posso fare a meno di pensare qualcosa sul tipo sexy che mi è appena passato accanto o piuttosto sulla truzza in minigonna al centro della strada. Parlo al cellulare con un’amica e sul balcone di casa mi soffermo a guardare e pensare,spesso fantasticando, sulle storie di uomini,donne e ragazzini che si succedono alla fermata dell’autobus proprio di fronte a me. Sono seduta al bar a chiacchierare con la solita compagnia e quando uno di loro viene fuori con qualche nuova mi scatta subito un pensiero. E se sapessero leggere nella mia mente? Se ogni commento che esprimo fosse per loro come un libro aperto? Sarei finita. O meglio,sarebbe finita per tutti noi. Non ci sarebbero più segreti o bugie,forse non ci sarebbe nemmeno personalità. Non ci sarebbe più la capacità di scegliere cosa dire e come esprimere una certa idea e le singole parole verrebbero prese alla lettera senza neanche la possibilità di corredarle di una spiegazione. Quel baule con lucchetto dentro di noi non avrebbe motivo di esistere ed anzi sarebbe costantemente aperto e chiunque potrebbe accedervi.
Per fortuna non abbiamo questa possibilità. Sicuramente per qualcuno di voi sarebbe un privilegio invece ( come conferma la mia migliore amica!) : potremmo leggere nella mente dei nostri prof durante un esame e sapremmo già cosa dover rispondere, potremmo sapere se il tizio che ci piace prova la nostra stessa attrazione, se il fratellino più piccolo non è andato a scuola, potremmo leggere nella mente dei nostri rivali e sapere cosa pensano di noi realmente. Banale no? Sapremmo tutto già prima e non ci sarebbe più gusto di scoprire l’altro,di sforzarci di pensare e capire i sentimenti di chi ci sta vicino.
Non mi sono mai piaciute le cose facili,le strade dritte e a senso unico, i successi senza il sudore gettato,perché quando c’è uno sforzo e poi ottieni ciò che vuoi l’oggetto del desiderio ha un sapore diverso. In questo caso,lo sforzo è quello di cercare di comprendere e capire la gente intorno a noi,senza leggere nei loro pensieri. Ecco quindi farsi strada la parola “sintonia”, “feeling” in inglese, chiamatela come volete ma il significato non cambia: un incontro di pensieri tra due persone,frutto della conoscenza maturata passo dopo passo,due occhi che si incrociano e hanno già capito tutto e a quel punto non c’è nemmeno bisogno di parole,né di confronto perché si è certi che il pensiero ormai è diventato uno solo.
Feeling. E ho detto tutto.
8 commenti:
Aiuto!
Oggi stavo per scrivere un post praticamente uguale... poi l'idea è stata sommersa dagli esami imminenti -_-
Hai ragione, se fossimo completamente trasparenti qui succederebbe un casino... però a volte sono convinta che possa bastare dire quello che si pensa,con la delicatezza del caso. Troppo spesso non lo si fa...
Ecco perchè sei una delle mie bloggers preferite...perchè sei cosi arguta e attenta ... mi piace questo post, mi piace come scrivi, mi piace pensare a quanto sei diversa dalle ragazze della tua età... MI PIACCIONO LE TUE CERTEZZE E LE TUE INSICUREZZE...Brava Carrie
BLUE TI SEGUE SEMPRE
WWW.ASPASSOCONBLUE.COM
Pienamente concorde!
Oltre ai pensieri e ai commenti, taciti, circoscritti alla sfera mentale...estendo il concetto anche alla vita privata. C'è un 'privato' privato e un 'privato' pubblico... E non perchè si abbiano per forza nefandezze da nascondere ..ma alcune questioni e pensieri sono propri e tali devono restare.
Leggere nella mente dei prof...non mi riesce molto purtroppo...ma con le persone, nei rapporti informali...pur non avendo il dono di leggere nel pensiero..spesso ci indovino!! Sono una grande osservatrice!!! Espressioni..gesti del corpo...dicono tante cose! Vedo...e prevedo!!!ah ah
hai perfettamente ragione! personalmente, mi spaventerebbe abbastanza l'idea che qualcuno possa sentire qualsiasi cosa penso di lui...anzi credo che a volte sarebbe addirittura imbarazzante/disastroso! :D
Che bello leggere questo post!!!!Anche a me capita di fantasticare sulla vita delle persone, immaginarle in una realtà quotidiana senza nemmeno conoscerle!!!Certo sarebbe fantastico "entrare" nella mente del prof. per sapere quale sarà la domanda dell'esame o sapere quello che pensa di te un ragazzo, ma sarebbe troppo facile e toglierebbe la bellezza di conoscere le persone, di imparare a fidarti di loro!!Anche se poi accade che la fiducia data non è sempre contraccambiata...e allora pensi "cacchio, se potevo entrare nella sua mente..!!!". Ti seguo e se ti va puoi contraccambiare nel mio blog!!Baci..Ale
http://thelawoffashion.blogspot.com
ciao cara.. ma che interessante il tuo blog! davvero! ricco di spunti!! ti va di passare da me??
bacione
♡stefania ^^
No, le cose banali, no, mai! Il sesto senso sì, mi ci affido e ce l'ho sviluppato, ma leggere nella mente altrui o lasciare ad altri questa possibilità è una cosa che non mi intriga per niente, verrebbero a mancare tante componenti, la sorpresa, l'adrenalina, la voglia di scoprire piano piano e poi niente sarebbe davvero nostro o da condividere con poche persone scelte.
Meglio lasciare che a scoprirci siano le sensazioni a pelle e la questione di feeling di cui parlavi.
Bacioni da Sabrina&Luca
Thanks for writinng this
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